«Abbiamo richiesto gli ultimi verbali del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea dei Soci per provare a rintracciare chiare intenzioni sul futuro di AMET da parte di chi la gestisce e da parte del Socio Unico, cioè il Sindaco in rappresentanza dei cittadini tranesi. Il Presidente di AMET ha infatti diffuso una nota stampa inconcludente in cui si parla ancora di “spunti di riflessione” e di “eventuale decisione”, mentre i tranesi subiscono questa inconsistenza amministrativa»: è questa l’ultima voce sulla vicenda Amet firmata da  Antonella Papagni e Luisa Di Lernia del Movimento Cinque Stelle.

La nota stampa prosegue: «Il tutto a quasi due anni dall’insediamento della nuova maggioranza (sulle vecchie maggioranze, ora prodighe di lezioni di buona politica, stendiamo un velo pietoso). Avendo già incontrato i vertici di AMET ed avendo ricevuto in quell’occasione alcune utili informazioni ma scarsissimi segnali di determinazione, chiediamo ora un incontro al Sindaco Bottaro (che attendiamo ci riceva in merito ad altre questioni) proprio sui possibili scenari futuri di AMET».

E ancora: «Abbiamo inoltre inviato una interrogazione urgente a risposta scritta al Presidente di AMET ponendo alcuni quesiti che meritano un elevato livello di attenzione. Per quale motivo non si sta procedendo con la fatturazione agli utenti energia elettrica in maniera puntuale e con canone rai incluso (10 rate mensili da gennaio ad ottobre così come da normativa in vigore)?
Per tale disservizio AMET sarà sanzionata da Agenzia delle Entrate? In quale data è stata effettuata l’ultima fatturazione ai Traders (cioè gli altri operatori di energia elettrica che utilizzano la rete AMET per arrivare ai propri clienti)? Qual’è l’ammontare delle somme non ancora fatturate (e quindi non ancora incassate da AMET)?  E’ vero che Agenzia delle Entrate ha notificato ad AMET una sanzione per il mancato pagamento della tassa di concessione governativa relativa ad abbonamenti telefonici aziendali? A chi è attribuibile la responsabilità di questo danno?»

Molte domande, poche le risposte. Le due consigliere concludono: «Basta con le attese e le inefficienze, ora non ci sono più scuse: si porti in consiglio comunale un Piano Industriale di AMET degno di questo nome, puntando sul rilancio di ognuno dei servizi e non su furbe dismissioni a favore dei privati travestite da diagrammi di flusso».