È stato presentato a Trani, durante l’inaugurazione della nuova sede della Camera del Lavoro, il gruppo comunale a sostegno della mobilitazione della Cgil #Con2Si ai referendum sul lavoro del prossimo 28 maggio.

Si tratta di Antonio Corraro, presidente associazione Auser; Michele Di Gregorio, assessore all’ambiente di Trani; Felice Di Lernia, assessore alle culture di Trani; Giuseppe Ingannamorte, tecnico Amet; Franco Laurora, consigliere dei Verdi;  Lia Parente, psicologa; Nicola Parente, giovane disoccupato; Mimmo Santorsola, assessore all’ambiente della Puglia; Salvatore Sonatore, pensionato; Vincenzo Topputo, giovane disoccupato e Francesca Zitoli, insegnante. All’inaugurazione della nuova sede c’erano il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis ed il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo. Durante la serata è scaturito un dibattito che a posto in evidenza alcune questioni che richiedono un’azione sindacale forte e decisa.

«È emersa – spiega il coordinatore della CdL di Trani, Vito De Mario – la pesantezza della crisi sulle attività economiche tranesi, causa delle chiusure e del ridimensionamento delle imprese che porta inevitabilmente all’aumento della disoccupazione e delle difficoltà che sono sempre maggiori per i giovani in cerca di lavoro. Le attività tradizionali cui la città è vocata, turismo, lavorazione della pietra, calzaturiero (limitandoci alle principali) sono in forte crisi, e in attesa di un rilancio che per alcuni versi non potrà che avvenire con un’azione coesa tra tutti i soggetti ‘economici’ e le istituzioni, cittadine in primis».

Negli interventi è stato posto forte l’accento sulla necessità di trasformare, con azioni di buona politica, in “fatti concreti” gli investimenti europei attesi sul territorio, investimenti nella sanità, assetti idrogeologici, risanamento ambientale, riuso dei contenitori cittadini abbandonati. Inoltre, è stata anche rimarcata la battaglia sindacale della Cgil per il lavoro ed i diritti.

«Abbiamo raccolto 4,5 milioni di firme a sostegno di una legge d’iniziativa popolare che affermi regole e diritti universali per tutte le categorie dei lavoratori, una mobilitazione che ha posto le basi per i referendum contro i voucher e per meglio disciplinare le regole degli appalti affinché si tutelino i lavoratori evitando vuoti di responsabilità tra chi appalta e chi esegue. I voucher (buoni lavoro) di fatto per gli abusi avvenuti coprono e legittimano il lavoro irregolare causando buchi nelle casse previdenziali ed impoverendo e rendendo instabile l’occupazione», conclude De Mario.