Saranno processati a partire dal prossimo 6 luglio dinanzi al Tribunale Monocratico di Lecce, sette persone. Tra queste, l’ex pm di Trani Antonio Savasta (di recente trasferito come giudice alla Corte di Appello di Roma). Dovrebbero rispondere dei reati di lottizzazione abusiva e violazione del codice dei Beni culturali e del paesaggio, in quanto avrebbero trasformato una antica masseria in un resort di lusso senza autorizzazione. Oltre a Savasta saranno processati i suoi fratelli Francesco Paolo ed Emilia Maria, proprietari della Masseria San Felice di Bisceglie (Bat), Angelo Sanseverino, amministratore della società che gestiva il resort, Antonio Recchia, progettista e direttore dei lavori, Giacomo Losapio, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Bisceglie, e Giovanni Misino, responsabile del procedimento per il rilascio del permesso di costruire e del certificato di agibilità.

I fatti contestati dalla magistratura salentina risalgono agli anni 2010-2013. Secondo l’accusa, con la compiacenza di funzionari pubblici, un’area a verde sarebbe stata trasformata in una zona spianata con breccia per uso parcheggio, realizzando una tettoia di oltre 200 metri quadri al posto di un gazebo, oltre a pavimentazione non autorizzata, costruzione di muretti in cemento armato, sala ristorante, bagni e cucine. Trasformazioni urbanistiche ed edili su un «immobile di interesse storico, ambientale e paesaggistico, sul quale – si legge nell’imputazione – vigeva divieto assoluto di nuove costruzioni, demolizioni e trasformazione, in una struttura turistico alberghiera».