Il dirigente dell’Area Urbanistica del Comune di Trani, Vincenzo Turturro, ha ordinato la sospensione immediata di qualsiasi attività edilizia sul lastrico solare dell’edificio di via Alvarez n. 3, dove è in programma l’installazione di un’antenna telefonica. Il provvedimento è motivato dal fatto che dalla relazione tecnica “non si evince l’avvenuta verifica strutturale del torrino al quale risulterebbe ancorata l’installando antenna”.

Soddisfazione per il provvedimento viene espressa dal portavoce del movimento Trani#ACapo, Antonio Procacci, che poche ore prima era intervenuto sulla vicenda, chiedendo all’amministrazione comunale «di opporsi con determinazione e con atti ufficiali all’ennesima antenna sul nostro territorio e non solo per una questione di impatto visivo in una zona di alto valore storico-cultura, ma anche e soprattutto per quello che comporterebbe sotto il profilo ambientale».

Una presa di posizione legata ad una dichiarazione dell’amministrazione, che in mattinata aveva fatto sapere che gli uffici comunali avevano diffidato verbalmente l’azienda a sospendere in via di autotutela i lavori.

«L’antenna di fronte al Castello è un bel regalo dell’amministrazione Riserbato, che con grande superficialità espresse un diniego senza motivarlo», sottolinea Procacci.  «Ed ora l’amministrazione Bottaro, per non essere da meno, diffida l’azienda verbalmente: siamo alle comiche. Chiediamo all’amministrazione comunale di avere un approccio meno superficiale su questa vicenda». Poco dopo è arrivata l’ordinanza di sospensione.

«Ben fatto», commenta Procacci, «ma la sospensione è uno stop momentaneo. Ora  si impugni la sentenza del Tar. Perché è vero che il tribunale amministrativo ha accolto un ricorso, ma i giudici si sono espressi basandosi solo su due documenti: il diniego immotivato da parte del Comune e un documento in cui la Soprintendenza afferma che l’immobile in questione non è vincolato».

«Ma il Tar», prosegue il portavoce di Trani#ACapo,«sapeva che l’immobile ricade nel centro storico e che è prospiciente il Castello e, pertanto, il parere della Soprintendenza è obbligatorio? E sapeva che l’intervento avverrà a meno di 300 metri dal mare? E se queste cose non le sapeva, il Comune non dovrebbe impugnare la sentenza dinanzi al Consiglio di Stato anziché fare inviti verbali?».

«Sulle antenne», aggiungono i consiglieri comunali di Trani#ACapo, Aldo Procacci e Maria Grazia Cinquepalmi, «speravamo in un cambio di rotta rispetto al passato, soprattutto considerando la presenza dei Verdi nella compagine di maggioranza, e invece ad oggi non registriamo alcun passo in avanti. Continuiamo a leggere di tavoli con i gestori, ma restano solo fiumi di parole. Si vada a fondo per risolvere il problema delle antenne su tutto il territorio cittadino, partendo da quella di via De Nicola».