I dati del Ministero del Lavoro parlano chiaro, su 3918 aziende ispezionate (al 30 settembre 2016) nelle due province di Bari e Bat 2046 sono risultate irregolari, si tratta cioè del 52% del totale, luoghi in cui gli ispettori hanno rilevato violazioni di vario tipo.

«In agricoltura, anche grazie alla forte azione di contrasto al caporalato, siamo al 42% per arrivare a picchi del 63% nei settori terziario e manifatturiero: si tratta di lavoro nero e della non applicazione dei contratti. Nella Bat sono 25 mila i lavoratori precari (tra progetti e partite iva), 60 mila i disoccupati e 10 mila gli inoccupati su una popolazione attiva di 150mila donne e uomini: a conti fatti, dunque, fotografiamo una situazione occupazionale drammatica».

Così il segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis, descrive in conferenza stampa lo scenario che fa da sfondo all’avvio nella Bat della campagna a sostegno dei due referendum su voucher ed appalti promossi dalla Cgil per una partita che è, però, ancora più grande e riguarda in realtà una grande opportunità per “liberare il lavoro e cambiare l’Italia”.

La #SfidaxiDiritti della Cgil nasce da lontano, dalla stesura della Carta dei Diritti Universali del Lavoro, ed ora prosegue con i due referendum che sono stati illustrati stamattina nella sede provinciale della Cgil ad Andria alla presenza di alcuni rappresentanti del gruppo a sostegno della mobilitazione: l’avv. Cosimo Matteucci, presidente M.G.A. Movimento Giovani Avvocati; l’avv. Vittorio Tolomeo, giuslavorista; l’avv. Michele Di Lorenzo e Francesco Maria Crudele (Papaceccio), musicista e l’avv. Marina Scricco dell’Ufficio legale della Cgil. (in allegato l’elenco completo)

Gli ultimi anni hanno visto un boom anche in Puglia dell’utilizzo dei famosi “ticket da mini-impieghi”, che sono diventati lo strumento per spacciare come accessori od occasionali attività che accessorie od occasionali non sono. Si è trattato nella sostanza di un’operazione che ha peggiorato la condizione dei lavoratori pagati oggi con i voucher, ormai di fatto uno strumento malato di sommersione e precarizzazione del lavoro: uno o due voucher servono per “coprire” un’intera giornata di lavoro ed anche più, evitando controlli e pertanto favorendo, non ostacolando, il pagamento in nero. Per la Cgil il lavoro occasionale va normato con uno strumento di natura contrattuale che assicuri pienezza contributiva, previdenziale e assicurativa.

Abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti significa impedire che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in un’azienda appaltatrice o in un’azienda in sub-appalto, riaffermando il principio che chi opera nel sistema degli appalti deve vedersi garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. In sostanza, il quesito chiede che ci sia un’uguale responsabilità, in tutto e per tutto (responsabilità solidale), tra committente e appaltatore nei confronti di tutto ciò che succede nei rapporti di lavoro. Dunque, se il referendum viene approvato il committente sarà chiamato a rispondere per eventuali violazioni compiute dall’impresa appaltatrice nei confronti del lavoratore.

Ma più dei quesiti nell’incontro con la stampa hanno parlato le storie raccontate dai lavoratori che hanno vissuto sulla propria pelle le conseguenze di un cambio di appalto. Il primo, iscritto alla Filcams e occupato nelle settore delle pulizie, si è trovato a passare da un’azienda all’altra passando da dodici mesi lavorativi a dieci mesi lavorativi. Un altro lavoratore di una Rsa, iscritto alla funzione pubblica, ha spiegato invece come nonostante un accordo sindacale “spettacolare” siglato prima del cambio d’appalto quando poi si è passati alla firma del contratto sono emerse criticità una delle quali la partecipazione al rischio di impresa.

E se queste sono le storie dei cambi di appalto poi c’è tutto il tema dei voucher aumentati in maniera esponenziale in Puglia. «In questo territorio – ha spiegato il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo – siamo alle prese con una situazione che parla del 53% dei giovani disoccupati, quindi una condizione di ricatto occupazionale pesantissima. Ci sono norme che non hanno fatto altro che peggiorare queste condizioni, ci sono lavoratori che vedono di fronte a loro solo la prospettiva del precariato ed i voucher utilizzati come strumento elusivo del sistema di controllo. Un dato per tutti: molti degli infortuni sul lavoro avvengono durante la prima ora dell’utilizzo dei voucher».

Sabato 11 febbraio, inoltre, sarà la giornata nazionale per 2 Sì ai referendum. Per l’occasione in tutti i comuni della Bat saranno organizzate iniziative con gazebo e presidi per informare il maggior numero di persone sulla campagna referendaria della Cgil.

  • Andria, dalle ore10.00 alle ore 13.00 nei pressi dell’Ipercoop
  • Barletta, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 nei pressi del mercato settimanale
  • Bisceglie, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 davanti al supermercato “Famila”
  • Margherita di Savoia, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 in piazza Terme
  • San Ferdinando di P., dalle ore 10.00 alle ore 13.00 al Lidl
  • Canosa di P., dalle ore 10.00 alle ore 13.00 in piazza Vittorio Veneto
  • Spinazzola, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 al mercato antistante la Camera del Lavoro
  • Trani, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 davanti all’Ufficio postale di p.zza Bovio
  • Trinitapoli, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 alla Villa Comunale
  • Minervino, dalle ore 18.00 alle ore 19.00 in p.zza Bovio.

Ad Andria e Barletta alle 12, così come avverrà in tutte le piazze italiane, verranno simbolicamente fatti volare in cielo migliaia di palloncini per “liberare il lavoro e cambiare l’Italia” #Con2Sì.