In seguito alla riunione di III Commissione si esprimono i consiglieri M5S componenti della III Commissione Mario Conca e Marco Galante: «Non credevamo alle nostre orecchie quando il presidente Emiliano ha parlato dell’importanza “di governare attraverso condivisione e confronto”. Ha avuto il coraggio di dirlo proprio in una riunione di quella III Commissione di cui ha completamente ignorato il parere, decidendo di applicare il piano di riordino ospedaliero nonostante una duplice bocciatura. Oggi Emiliano avrebbe dovuto illustrare le linee guida di quel piano. Si è limitato invece a scaricarne le responsabilità sul governo Vendola non rispondendo a nessuna della obiezioni poste e dando luogo all’ennesimo teatrino inutile con la sua maggioranza. La sensazione è che il governatore si sia talmente abituato alle menzogne che continua a ripetere in tv, da venircele a raccontare anche nelle sedi istituzionali».
«Sono diversi – dichiarano i cinquestelle – i punti del piano che testimoniano come si stia smantellando e depauperando il pubblico per giustificare la sanità privata, che è sì importante nel garantire l’offerta sanitaria attuale, ma deve essere integrativa e non sostitutiva. Che si abbia il coraggio di dirlo, così noi tutti ci mettiamo l’anima in pace e cominciamo a farci l’assicurazione. Ad esempio la chiusura dell’ospedale di Casarano che il presidente Emiliano ha giustificato parlando di “struttura inaccessibile”: eppure fa più accessi di Scorrano e Gallipoli. Se esiste un problema di viabilità e lì che si dovrebbe intervenire. Nelle more che venga costruito il nuovo ospedale a Melpignano, sarebbe opportuno avere dei presidi ospedalieri dislocati su più livelli, così da arrivare alla mobilità delle risorse umane e non degli assistiti. Stessa cosa vale per la Bat a cui è stato promesso un nuovo Ospedale di II livello. Nel frattempo però sono stati chiusi gli ospedali di Canosa, Trani e Spinazzola e interi reparti dell’Ospedale Bonomo di Andria sono stati soppressi o trasferiti. Con la conseguenza che se e quando si avrà il nuovo ospedale avremo un contenitore vuoto».
I penstastellati evidenziano poi come «esistano 2 cardiochirurgie e 2 neurochirurgie a distanza di pochi chilometri, a Lecce così come a Bari. Critica anche la situazione dell’emodinamica con “un imbuto” su Bari dove ci sono 8 emodinamiche mentre è completamente assente l’emodinamica nell’ospedale della Murgia con una sala già predisposta e un’utenza di 200 mila persone. “Stesso discorso per l’emergenza – urgenza. Abbiamo dato il pronto soccorso alla clinica Mater Dei utilizzando sette milioni e mezzo che si potevano destinare all’elisoccorso. Qui in Puglia non riusciamo neanche a intervenire sui nascituri con complicanze respiratorie che non superino 2 chili e mezzo di peso e siamo costretti a trasferirli, anche in ambulanza, al Bambino Gesù».