E’ di qualche giorno fa l’annuncio che è salito a 14 il numero di indagati per la tragedia sulla tratta ferroviaria della Bari-Nord del 12 luglio scorso. Una tragedia che resterà indelebile nel ricordo del 2016, una tragedia che ha strappato 23 vite ed ha provocato circa 50 feriti, una tragedia che cerca ancora i responsabili. Sulla vicenda prosegue l’indagine della Procura di Trani e sulla quale abbiamo cercato di fare un punto della situazione. Il Procuratore Francesco Giannella ha spiegato come «la dinamica del sinistro è ormai ricostruita quasi nei minimi dettagli, ma il passo ulteriore è capire perchè sia capitato. Questo – ha ricordato lo stesso Procuratore – è anche un incidente sul lavoro a tutti gli effetti. Quindi anche questo va verificato e secondo quanto accertato, l’ipotesi investigativa parla di carenze in questo senso». Lo stesso Procuratore Giannella, ha poi riferito come vi sia una possibilità al vaglio della Procura: «Stiamo valutando di poter fare un esperimento giudiziario – ha detto Giannella – fare una riproduzione vera e propria del sinistro sul campo oppure fare una riproduzione multimediale del sinistro come successo, per esempio, a Viareggio».

Di certo vi è che la Procura della Repubblica ha compreso come in quel tratto vi dovevano essere altri sistemi di sicurezza anche se i tempi di chiusura delle indagini non sono ancora chiari e non è escluso che si possa procedere anche a stralci. «Sosterremo che sicuramente era necessario ed obbligatorio avere un sistema che non fosse semplicemente quello del blocco telefonico – ha detto Giannella – e nello stesso tempo stiamo dimostrando come se ci fosse stato un altro sistema l’incidente non sarebbe accaduto».

Le reazioni di alcuni dei parenti delle vittime non si sono fatte attendere. Tra le più combattive, sin dai primi momenti, vi è Daniela Castellano che nell’incidente ha perso il papà: «Sono convinta che si arriverà ad avere giustizia per le vittime. Spero che l’intera indagine si chiuda in un tempo non troppo lungo – ci dice Daniela Castellano – Esiste sempre quella maledetta prescrizione, che è in agguato ed il caso di Viareggio ne è un esempio. Il 31 gennaio ci sarà la sentenza di primo grado, ma l’assurdità che a febbraio cadono in prescrizione due reati, questo porterà ad un eventuale sconto di pena in appello. Spero che non succeda per la strage pugliese». Daniela Castellano è combattiva e continua a portare avanti la propria battaglia per avere giustizia: «Penso fermamente che questa sia stata una strage di stato – ha detto Castellano – quindi è un argomento scomodo, ed un approfondimento porterebbe inevitabilmente a fare nomi “scomodi” che nessuno vuole fare». Non manca una stoccata alla politica ed a Ferrotramviaria: «Questa azienda purtroppo continua ad essere operativa – ha detto Daniela Castellano – e sono molto arrabbiata, perché nonostante ci siano stati 23 e 50 feriti, nessuno da Roma o dalla Regione Puglia ha pensato di commissariarla. Dove sono i controlli? Si sono messi la loro coscienza a posto perchè c’è una riduzione di velocità? E’ a dir poco fantascienza ciò che sta succedendo».

Tra i parenti più combattivi vi è senza dubbio anche Anna Aloysi, sorella di Maria deceduta nello scontro, che lo scorso 20 dicembre ha preso carta e penna ed ha scritto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Ho chiesto di organizzare un incontro al Quirinale o al Parlamento da dedicare alla memoria delle 23 vittime – ci dice Anna Aloysi – Ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta né diretta né concreta dimostrata magari con i fatti. Siamo rimasti da soli in questa valle di lacrime che ahimè temo asciugheremo senza sostegno alcuno da parte delle istituzioni, le cui promesse sono rimaste tali, delle mere promesse appunto. Organizzare una giornata della memoria servirebbe a dare un segnale forte a quanti credono che anche su questa tragedia si siano spenti i riflettori della giustizia». Anche Anna Aloysi non può che parlare dell’azienda e della politica: «Sicuramente questa tragedia si poteva evitare – ha concluso Anna Aloysi – evidentemente Ferrotramviaria ha voluto risparmiare sulla sicurezza, adesso spero si faccia giustizia una volta per tutte».