Enzo Scaringi, rappresentante del Movemento “Chiudiamo la Discarica”, torna a parlare di uno dei problemi più imminenti della città: «Sono passati quasi quattro mesi dall’ordinanza urgente del sindaco Bottaro per la messa in sicurezza della discarica e purtroppo non si è visto nulla. Con l’ordinanza il sindaco dispose la messa in sicurezza di emergenza e la chiusura immediata dei tre lotti e chiese ad Amiu di intraprendere senza indugio e con la massima urgenza tutte le attività necessarie per l’affidamento e la cantierizzazione degli interventi e delle installazioni tecnologiche finalizzati alla messa in sicurezza della discarica di contrada Puro Vecchio, in particolare la copertura dei tre lotti. Di contro la discarica rilascia con grande puntualità e precisione dati di inquinamento preoccupanti».

«Da due anni la nostra città sta vivendo un disastro ambientale – scrive Enzo Scaringi – che ha ripercussioni dirette sulla salute pubblica e che interesserà le generazioni future. A tutto questo, malgrado l’urgenza dichiarata, non sembra corrispondere nessun atto concreto. I lotti sono ancora nello stesso stato pre-ordinanza e non vi è notizia sul bando di gara per la copertura del terzo lotto, come non si ha notizia della copertura dei lotti I e II».

E continua: «La discarica, non in esercizio ma non definitivamente chiusa, continua dunque ad essere un problema irrisolto o comunque con tempi non definiti che contrastano i termini forti di urgenza riportati nell’ordinanza stessa. Nel frattempo si susseguono imprecisati incarichi a professionisti e laute consulenze tecniche sulle cui deduzioni si potrebbero aprire numerosi tavoli di discussione. Continuiamo, inoltre, a spendere ingenti somme per l’emungimento e il trattamento del percolato. Somme che ci piacerebbe sapere se sono attinte dal fondo post-gestione malgrado la non chiusura definitiva e malgrado la legge (D. Lgs. N. 36/2003 e Legge 348/1982) stabilisca che per poter utilizzare tali somme per motivi diversi da quelli rientranti nella post-gestione formalmente intesa, l’ente gestore (quindi l’Amiu) debba presentare valide garanzie quali fideiussione bancaria o polizza assicurativa. Garanzie che però non risulta siano mai state fornite dall’azienda. Assistiamo infine ad uno stomachevole gioco a nascondino di enti ed amministratori, abili nello smarrirsi nei meandri della vacuità e nel declinare le proprie responsabilità».

Enzo Scaringi conclude: «A tutto questo la città non può assistere da spettatore pagante, ma chiede al sindaco chiarezza e trasparenza nell’unico interesse della salute pubblica e dell’ambiente. Ricordiamo altresì che Trani ha aderito alla strategia rifiuti zero, a nostro parere unica via d’uscita, ma anche questa è rimasta sulla carta. Come anche i vari annunci dell’avvio della raccolta differenziata, rispetto alla quale ci era stato detto che si attendeva l’autorizzazione dei comuni dell’aro Bisceglie e Barletta per valutare la conformità del progetto al piano di gestione unitaria della raccolta. Eppure mentre Barletta già da qualche anno ha adottato il sistema del porta a porta e Bisceglie lo ha avviato da qualche giorno, Trani ancora attende. Chiediamo quindi al sindaco di informare i cittadini sullo stato dell’arte, sui tempi di bonifica della discarica e sulla concreta attuazione di tutte le misure necessarie per risolvere l’emergenza rifiuti».