È stato un consiglio comunale molto animato quello di ieri, 14 Settembre, che ha visto il ritorno in sala consiliare di Beppe Corrado, presidente Bat, dell’Avv. Tonino Florio e della consigliera di maggioranza Anna Barresi, moglie del dipendente comunale Sergio De Feudis, arrestato lo scorso 8 giugno nell’ambito dell’inchiesta “Sistema Trani”, indagato per associazione a delinquere finalizzata al peculato, manomissioni di software e documenti e truffa aggravata e attualmente agli arresti domiciliari.

Il consiglio comunale ha ufficialmente avuto inizio alle 16.17 alla presenza di 18 consiglieri con un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto del centro-Italia.

Numerosi gli interventi preliminari incentrati su Amet, Amiu, sulla gestione del ciclo dei rifiuti, i fitti attivi, pilomat e la situazione della pericolosità strutturale delle scuole in città.

Luisa Di Lernia, consigliere del Movimento Cinque Stelle, nel suo intervento preliminare ha parlato di un incontro avuto con l’assessore ai lavori pubblici, Giovanni Capone, circa la presunta esistenza di un progetto di allargamento della strada vicino il passaggio a livello oltre che porre poi l’attenzione su Amet e sulla figura del Danisi, «sul cui lavoro di rilancio dell’azienda c’è ancora oggi, dopo sette mesi, assoluto silenzio».

Sempre incentrato su Amet l’intervento del consigliere Raimondo Lima, che ha sottolineato la necessità di una professionalità qualificata all’interno della gara. Lima ha poi posto l’accento sulla vicenda “parentopoli”, ricordando a tutta la maggioranza, una campagna elettorale basata sull’etica, contro «l’amministrazione dei delinquenti».

Si è parlato del protocollo d’intesa per l’ospedale di Trani per opera del Consigliere De Toma, di rifiuti, tari e raccolta differenziata inesistente per voce di Mariagrazia Cinquepalmi, consigliere del Movimento Trani#ACapo .

La replica del sindaco agli interventi preliminari è stata dettagliata e dura, molto probabilmente una reazione dovuta di fronte alle numerose accuse rivolte al suo operato e alla sua amministrazione.

Il Sindaco ha sottolineato come sia partita proprio dalla sua maggioranza e in particolar modo dal consigliere Leo Amoruso, la richiesta di eseguire una nomina tecnica per Amet ma al contempo ha più volte sottolineato di non accettare che si parli di svendita o dismissione dell’azienda e soprattutto ha affermato con estrema sicurezza che su Amet non è stato deciso nulla in “nessuna stanza chiusa”.

Bottaro ha espresso l’estrema difficoltà di dirigere una città in profonda crisi ricordando dei rifiuti depositati per strada sin dal primo giorno del suo mandato. Un ritorno alle precedenti amministrazioni che sono, e questo ha detto a gran voce, responsabili della penuria strutturale ed economica in cui versa la città. «Una parte dei cittadini è arrabbiata con me perché non conosce il dramma che vivo da sindaco di Trani, perché io mi rimbocco le maniche e cerco di risolvere i problemi. Le responsabilità del passato le nomino quando me lo fate notare voi. Se questa è una città della pietra qualcuno si vorrà prendere una responsabilità politica? Non sono certo io»: queste le parole del Sindaco. Per quanto riguarda la vicenda definita “parentopoli”, il sindaco definisce questo termine ingeneroso, sottolineando che la nomina dell’Stp cui si fa riferimento è stata una nomina fiduciaria e che il soggetto interessato si è dimesso poco dopo.

Dopo l’intervento del Sindaco si è passati alla votazione dei punti presenti all’ordine del giorno, approvati con il favore della maggioranza: 75mila euro la somma riconosciuta dal consiglio comunale per effetto degli ultimi dieci debiti fuori bilancio portati all’attenzione dell’assemblea. Qualcosa pare essersi inceppato, infatti, proprio sul tredicesimo punto all’ordine del giorno è mancato il numero legale per votare e il presidente, Fabrizio Ferrante, ha sospeso la seduta, che si è sciolta alle 19.53 con una seconda convocazione per venerdì 16 Settembre.