Ieri, 24 Maggio, si è svolto in Biblioteca l’incontro: “La tutela dei diritti dell’infanzia. Il fenomeno del bullismo”.

L’incontro fortemente voluto dall’assessorato alle politiche per l’infanzia del Comune di Trani ha visto protagonisti i dirigenti scolastici, i professori, alcuni genitori e tutti coloro e tutti gli educatori della città. A presenziare il sindaco Amedeo Bottaro, l’assessore Debora Ciliento e Grazia Distaso, il garante regionale dell’infanzia, Rosy Paparella, il dirigente del commissariato di Polizia di Trani, Luisa D’Agostino, il capitano della Compagnia dei Carabinieri di Trani, Giovanni Alfieri e il dirigente scolastico dell’Ites Aldo Moro di Trani, Michele Buonvino.

L’assessore Debora Ciliento ha dichiarato: «Il nostro sogno è attuare il Consiglio comunale dei bambini e questo incontro vuole essere un momento per fotografare la situazione attuale della nostra realtà. Abbiamo voluto ascoltare tutti voi, discutere con chi opera a stretto contatto con i ragazzi e vuole gettare le basi per un concreto patto educativo interistituzionale»

La dottoressa Luisa D’Agostino, dirigente del commissariato di Polizia di Trani ha invece sottolineato come negli ultimi tempi siano diminuiti i casi di “violenza” sulle cose e siano al contempo aumentati i casi di “violenza sulle persone”. La dottoressa ha letto una parte dell’ordinanza del giudice riguardo il caso di bullismo in una scuola tranese per il quale fu arrestato un 16 enne: «Al di là del profitto dell’attività estorsiva, il bullo è interprete di una progressiva creazione di un clima di terrore e sudditanza a tal punto che le vittime non reagivano neanche più. Le vittime hanno cambiato le loro abitudini per cercare di non cadere nelle ritorsioni del fermato».

Chiaramente tra i casi di violenza e  “bullismo” non poteva non essere citato il caso del giovane Biagio Zanni, morto la scorsa estate a seguito di una violenta rissa.

Il dirigente dell’Ites Buonvino parla dal punto di vista “scolastico” dei fenomeni interni al mondo della scuola: «Il bullo purtroppo cresce e si manifesta precipuamente negli ambienti scolastici. Non siamo psicologi ma dobbiamo leggere certe situazioni. È importante per l’educatore capire quando in una classe c’è uno scherzo e quando subentra il disagio. Non ci sono soluzioni definitive per contrastare il fenomeno, ogni situazione va elaborata ed è importante il confronto tra operatori di settore».

Rosy Paparella, garante regionale dell’infanzia, sottolinea quanto manchi nella società moderna la gestione della sfera affettiva, delle regole e della cultura del limite. «Purtroppo oggi aumentano i reati che danneggiano le persone ma l’aggravante è lo sprezzo dell’altro ingiustificato. E spesso gli strumenti tecnologici veicolano i reati più gravi ad una velocità incredibile e sono commessi dai cosiddetti ragazzi di buona famiglia dove entra in gioco un altro problema: la crisi della genitorialità. La famiglia in questi casi mette anche i bastoni tra le ruote alla giustizia, non si presenta in udienza, cancella o copre le prove. È a tratti imbarazzante. Il processo del bullismo è molto chiaro: una persona individua un’altra come persona più debole e scarica su questa persona la sua devianza. Sapete cosa dovreste imparare a “leggere”? I bagni delle scuole. I corridoi».

Il sindaco Bottaro nel suo intervento: «Oggi parliamo di tutela dei più piccoli, è il voler porre l’attenzione di quelle che sono fasce più deboli ma che non vengono ritenute tali. Il bullismo è un fenomeno dilagante che va a ledere i diritti di chi non riesce a difendersi. Questo convegno serve a stabilire un patto educativo che miri a tutelare i nostri ragazzi».

Un incontro interessante che apre una riflessione su un tema, quello del bullismo, importante e purtroppo ormai parte integrante della quotidianità cittadina.