Nonostante la pioggia a Bari, è stata massiccia la partecipazione del mondo della scuola allo sciopero nazionale proclamato da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, a causa del mancato rinnovo del contratto da 7 anni. Parecchie centinaia le persone che hanno sfidato il maltempo e sfilato sotto la pioggia.

Il corteo partito da Piazza San Ferdinando ha percorso le strade principali del centro cittadino, per poi concludersi con il comizio finale dei Segretari Regionali FLC CGIL Claudio Menga, CISL SCUOLA Roberto Calienno, UIL SCUOLA Giovanni Verga e SNALS Chiara De Bernardo.

Le rivendicazioni fondamentali della protesta nazionale sono:

  1. Lo stanziamento di risorse economiche visto che quelle messe a disposizione con la Legge di stabilità consentono un aumento di soli 7 euro al mese. Inaudito e ignobile!
  2. Il riconoscimento del lavoro sommerso e dei nuovi carichi di lavoro del personale docente.
  3. La gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale
  4. La stabilizzazione di tutto il personale presente nelle GAE e l’eliminazione del precariato.
  5. Il recupero delle assunzioni mancate del personale ata, ignorato dalla Legge 107/2015 e l’attivazione di quelle utili a garantire il turn over.
  6. L’ organico funzionale per il personale ATA e la cancellazione della norma che vieta di nominare in sostituzione del personale assente.
  7. La semplificazione amministrativa.
  8. La libertà di insegnamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione; principio, questo, incompatibile con la “chiamata diretta” dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d’insegnamento.
  9. Il riallineamento delle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici a quelle della dirigenza pubblica e il ripristino delle risorse dei contratti regionali sul salario accessorio.
  10. Il superamento delle differenze nel trattamento economico dei Dirigenti scolastici legate alle diverse modalità di reclutamento.
  11. La fine del sistematico ricorso alle reggenze.

Unico filo conduttore a quanto sopra illustrato è il riconoscimento del lavoro pubblico e, per noi, del valore e del lavoro del personale docente, ATA e dirigente che, riforma dopo riforma, ministro dopo ministro, ha continuato a tenere alta la professionalità e la dedizione alla professione