La libreria indipendente Luna di Sabbia non ha alcun interesse a vendere il libro “Riina, Family Life”, edito da Anordest e lo rende noto a tutti con un post su facebook: «Il ruolo del libraio è sempre stato quello di orientare i lettori nella scelta dei libri. La forza di una libreria indipendente sta anche nella possibilità di decidere se vendere o meno un libro, andando contro le regole del mercato».

Un’iniziativa, quella di rifiutare di vendere il libro di Riina junior, partita da una libreria di Catania e che si è trasformata in una vera rivolta civile, promossa dai librari indipendenti di tutta Italia. Ma a Trani è subito partita una polemica mediatica. Il consigliere di Fratelli D’Italia, Raimondo Lima scrive sulla sua pagina facebook: «In questa città c’è qualcosa che non va. Se giustamente si sceglie di boicottare il libro del figlio di Riina, “perché i libri devono orientare ed educare”, che senso ha organizzare un evento invitando una ex brigatista? Da amministratore della città, chiedo cortesemente alla libreria Luna di Sabbia, di boicottare allo stesso modo la presentazione del libro dell’ex brigatista».

Il riferimento è all’incontro che si svolgerà sabato sera, nella libreria Luna di Sabbia, con protagonista l’ex militante delle Brigate Rosse, Barbara Balzerani, all’interno della rassegna letteraria Scrittori nel Tempo, curata da Vito Santoro.

Il libro “Compagna luna” è l’autobiografia di Barbara Balzerani, una tra i massimi dirigenti delle Brigate rosse, pubblicato per la prima volta nel 1998 da Feltrinelli. Condannata a sei ergastoli, Barbara Balzerani riflette sulla propria esperienza, alternando un intenso dialogo interiore a un’analisi lucida della realtà vissuta. Se l’ex brigatista approfitta del tempo in carcere per riflettere e raccontare un momento storico, quello della lotta partigiana, il tempo per raccontare una follia assoluta molto probabilmente, ossia la convinzione di poter realizzare la rivoluzione comunista in Italia, attraverso una lotta armata che incluse l’uccisione mirata di uomini e donne dello Stato democratico, il figlio di toto Riina con un paio di frasi, durante il programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa, cerca di mettere quasi in dubbio l’esistenza di Cosa nostra.

Ma l’ammissione di colpevolezza deve essere stabilita e comprovata nelle sedi opportune e aldilà delle polemiche resta il fatto che una libreria indipendente, in quanto esercizio privato, sia libera di scegliere quali libri vendere, quali scrittori intervistare e quale orientamento dare alla propria idea di cultura e al contempo rimane la libertà di ognuno di frequentare o meno il book bar tranese.